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Il falso traditore (The Counterfeit Traitor, Stati Uniti 1962) di George Seaton – Dvd dell’edizione italiana

Il falso traditore (The Counterfeit Traitor, Stati Uniti 1962) di George Seaton – Dvd dell’edizione italiana

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Regia:  George Seaton

Genere:  Spionaggio

Origine:  Stati Uniti

Anno:  1962

Da vedere:  * *

Sceneggiatura:  Charles Grenzbach, George Seaton, dal romanzo omonimo di Alexander Klein

Cast:  William Holden, Lilli Palmer, Hugh Griffith, Carl Raddatz, Ulf Palme, Ernst Schröder, Charles Régnier, Ingrid van Bergen, Helo Gutschwager, Wolfgang Preiss, Werner Peters, Erica Beer, Stefan Schnabel, Klaus Kinski, Jochen Blume, Erik Schumann, Dirk Hansen, Poul Reichhardt, Ludwig Naybert

Formato:  Dvd 1 disco. Video: 1. 85:1 / Audio: Mono Dolby Digital

Edizione:  Prima edizione italiana in Dvd del 2013

Casa di produzione:  Golem Video

Lingua:  Inglese, Italiano

Durata:  140 minuti

Sottotitoli:  Privo di sottotitoli

Direttore della fotografia:  Jean Bourgoin

Musiche:  Alfred Newman

Colore/BN:  Colore

Note: 

Prima edizione italiana in Dvd di Il falso traditore (The Counterfeit Traitor, Stati Uniti 1962) scritto e diretto da George Seaton. Il film è un originale miscuglio di spy story e mélo, tratto da un libro omonimo del 1958, scritto da Alexander Klein e basato sull’esperienza reale di Eric Erickson, un industriale petrolifero di origine americana e con cittadinanza svedese che, dopo aver stretto lauti accordi commerciali col governo del Terzo Reich, si lasciò convincere, nel 1942, a diventare una spia per l’OSS. Gli esterni del film sono stati girati a Stoccolma, Copenaghen, Amburgo e Berlino Ovest. 

Sinossi: 

La vicenda del film è basata sulle memorie di Eric Erickson, una vera spia che operò durante la seconda guerra mondiale. La voce over del personaggio protagonista, che porta il suo nome ed è interpretato da William Holden, espone i fatti e commenta alcuni passaggi della storia.

Siamo nel 1942, nella “neutrale” Stoccolma. Eric Erickson è un imprenditore dell’industria petrolifera, americano d’origine ma da tempo cittadino svedese. A causa dei suoi rapporti d’affari col governo nazista, l’uomo è stato inserito in una lista nera negli Stati Uniti.

Eric farebbe qualsiasi cosa per togliersi di dosso l’infamante marchio di “collaboratore dei nazisti”. Lo ribadisce a Collins, un agente dei servizi segreti britannici, sornione e un po’ mellifluo, che egli incontra in una camera d’albergo dove si è recato per un appuntamento con un presunto amico del fratello. Eric si ostina a definirsi un commerciante di petrolio svedese che agisce nel libero mercato. Dal canto suo, Collins lo provoca, mentre consuma un lauto pasto, ammonendolo sulla sua difficile posizione di americano in combutta col nemico, facendogli capire di poter fare molto, a guerra conclusa, per convincere chi sta in alto a cancellare il suo nome dalla lista nera dei collaborazionisti. La condizione è che Eric, dopo essersi sottoposto alla radiografia di un dente per fornire un marchio d’identità, accetti di lavorare immediatamente come informatore degli Alleati per il Servizio segreto britannico.

In effetti, la posizione del prestigioso imprenditore è ideale per accedere a informazioni decisive sulle riserve petrolifere e sui piani strategici dell’esercito tedesco. Al fine di non destare sospetti sulla sua fedeltà al credo nazionalsocialista, Eric dovrà progressivamente esibire idee filo-hitleriane e rinnegare il suo migliore amico ebreo.

All’uomo non resta che accettare la proposta di Collins. Al termine dell’incontro, i due si confessano una reciproca antipatia. Manifestando un sarcasmo che irrita il suo interlocutore, Collins ribadisce che, pur di reperire informazioni, egli è disposto a coinvolgere chiunque, e che Eric potrebbe pure essere uno spacciatore di eroina o il fratello di Goebbles, poiché per lui quello che conta è il risultato. I patti sono patti: se Eric riuscirà a riportare le informazioni richieste il suo nome verrà cancellato dalla lista.

Con astuzia e metodicità, Eric comincia a lavorare alla propria metamorfosi. La foia ideologica filo-nazista che egli ostenta lo rende odioso agli amici e costringe  persino la moglie ad abbandonarlo. Per rendersi credibile egli arriva a insultare il fraterno amico ebreo togliendogli pubblicamente il saluto.

Gli Alleati vogliono che Eric si rechi direttamente a Berlino, solidificando i propri rapporti con i vertici dell’industria bellica tedesca. Il suo contatto berlinese è Marianne Mollendorf, l’avvenente moglie di un alto ufficiale nazista, animatrice dei più influenti salotti cittadini. Dopo averla incontrata utilizzando l’espediente del fazzoletto a tre punte ripiegato nel taschino della giacca, Eric appare conquistato dall’energia della donna e se ne invaghisce. Il suo ruolo di spia comincia a piacergli.

Per fornire ulteriori credenziali di credibilità ai sospettosi partner tedeschi, che lo sottopongono continuamente a test di attendibilità da lui brillantemente superati, Eric escogita un piano.

Se è vero che l’esercito nazista ha bisogno di nuove raffinerie di benzina sintetica per alimentare i propri ordigni bellici, perché non costruirne una nella neutrale Svezia, trasformandola in una base strategica?

Portare avanti un finto progetto come questo significa per la spia Eric ottenere preziosi dati sulle posizioni di tutte le aree di approvvigionamento energetico del nemico, oltre che sui piani militari in atto. Ora la sua missione consiste nel cercare alleati economici per l’impresa attraverso alcuni funzionari vicini ai più alti vertici del Terzo Reich. I progetti della raffineria di benzina da costruire vengono elaborati in modo minuzioso dall’Intelligence alleata.

Attraverso una serie di astuti ricatti Eric ottiene la complicità prima del riottoso e influente barone Von Oldenburg e poi dell’imprenditore amburghese Otto Holtz che però pretende una lettera di garanzia firmata dallo stesso Eric, utile alla propria salvezza a guerra finita. Otto sembra il più debole dei nuovi acquisti: ha un figlio dodicenne, Hans, che mostra con agghiacciante chiarezza i segni di un precoce fanatismo indossando l’uniforme della Gioventù hitleriana e manifestando l’intenzione di denunciare un compagno di classe che si è rifiutato d’intonare canti anti-britannici. Agli occhi di Eric risulta chiaramente quanto il padre sia succube del figlio.

Eric riesce a essere talmente convincente da conquistare la simpatia di molti caporioni del Terzo Reich, e perfino di Goebbles in persona. Mentre elabora le sue strategie da affarista, egli continua a collaborare con la spia berlinese Marianne, utilizzandola anche come copertura durante le riunioni clandestine. Gli agenti del controspionaggio nazista che controllano tutte le sue mosse si convincono che la donna sia la sua amante.

Dopo essersi scambiati effusioni in pubblico, i due si riuniscono periodicamente in un appartamento dove Eric viene indottrinato sui dati da consegnare ai suoi contatti del servizio segreto inglese. Una di queste sedute avviene col sottofondo radiofonico del brano wagneriano (naturalmente, “La cavalcata delle Valkirie”) e di un successivo discorso di Hitler. Il volume della radio è tenuto alto per evitare di essere ascoltati, ed Eric è costretto a prendere appunti per memorizzare, davanti a mappe e a diagrammi, le decine di informazioni da trasmettere. Marianne gli parla di basi aeree nascoste e delle coordinate dei nuovi piani offensivi, mentre Eric si innamora sempre più di lei, che, a sua volta, si mostra incapace di nascondere la crescente attrazione per il partner.

A dividere la coppia sono le motivazioni di fondo dell’impegno che li vede sullo stesso fronte: Marianne svela la propria fragilità di moglie tradita a un mese dalle nozze, mentre Eric comunica l’amarezza arrecatagli dall’abbandono della moglie e dal voltafaccia che egli ha dovuto compiere nei riguardi del suo migliore amico ebreo. Ma poi aggiunge di aver  scelto di diventare una spia solamente perché sottoposto a un ricatto, mentre Marianne sostiene l’opportunità etica della propria volontaria scelta di campo. Dichiarandosi cattolica e avversa a Hitler (identificato come l’Anticristo), la  donna non nasconde la propria disgustata irritazione per l’atteggiamento blasé del complice e lo invita a stare dalla parte delle vittime.

Un ammonimento severo di cui Eric avverte il valore quando assiste, in compagnia del complice barone von Oldenburg, a uno sconvolgente episodio durante una visita a una piccola fabbrica di materiale bellico a Lipsia. Per sedare uno sciopero di un gruppo di lavoratori “volontari” polacchi (esasperati dalle condizioni disumane di lavoro), un maggiore della Gestapo ne fa impiccare pubblicamente uno davanti ai colleghi. Basta la visione di quella esecuzione sommaria a fornire nuove motivazioni morali alle due spie testimoni del fatto che, d’ora in poi, sposeranno la causa non per coercizione ma per scelta.

Ed è un altro evento atroce a provocare una svolta decisiva, questa volta nella coscienza di Marianne: il bombardamento di un impianto chimico a Berlino, compiuto dagli Alleati a partire dalle coordinate da lei stessa fornite, ha provocato il crollo di una scuola e la morte di centinaia di bambini. La donna, che nel frattempo si è legata indissolubilmente a Eric, rivela all’amante il proprio senso di colpa e la convinzione di voler abbandonare definitivamente la missione. La situazione tra i due si è rovesciata: ora è Eric a costringere Marianne ad agire in nome di una causa che, se vinta, impedirà altre stragi come quella della scuola.

Ma la donna appare tormentata e, dopo qualche esitazione, decide di entrare in una chiesa a confessarsi. A seguirla c’è però un agente in borghese della Gestapo che, durante un sopralluogo nell’appartamento degli incontri con Eric, ha scoperto un piccolo frammento di uno dei bigliettini sul quale l’uomo ha scritto gli appunti da memorizzare. L’agente si sostituisce al prete durante la confessione, e Marianne se ne accorge troppo tardi.

Quando Eric viene condotto in carcere per accertamenti, gli tocca assistere impotente, chiuso in una cella, alla morte della sua amata Marianne, che viene fucilata insieme ad altre detenute nel cortile. La traumatica perdita lo annienta, mentre la vita gli viene risparmiata solo grazie all’intercessione dell’influente von Oldenburg e, soprattutto, di un tenente nazista convinto della sua buonafede di imprenditore che è stato capace di conquistare la fiducia dei vertici del Terzo Reich.

Eric viene dunque rilasciato dalle autorità naziste, ma i suoi movimenti d’ora in poi saranno seguiti con attenzione. I suoi contatti del Servizio segreto inglese, Collins in testa, gli hanno fatto sapere che ormai sarà costretto ad abbandonare la sua missione a causa dell’arresto e dell’esecuzione del suo complice amburghese, la spia Otto Holtz che, tra le sue carte, conservava la compromettente lettera firmata dallo stesso Eric. Questi prima apprende dall’ormai sodale von Oldenburg alcune decisive informazioni sulle nuove strategie della controffensiva preparata dai generali nazisti, e poi  decide di recarsi ad Amburgo per recuperare la lettera.

La prima parte amburghese del piano riesce, e la lettera viene recuperata. Eric deve vedersela però col perfido figlioletto del defunto Otto, il fanatico nazista dodicenne Hans, che gli sottrae il documento mostrandosi intenzionato a denunciare sia lui che il padre. Eric riesce a raggiungerlo tra le rovine dei palazzi bombardati e a convincerlo di evitare uno scandalo che travolgerebbe l’intera famiglia. Ma poi, durante il funerale del padre, Hans cede alle insistenze di un agente delle SS e denuncia Eric come traditore.

Eric rischia di essere arrestato nel cimitero, ma poi aggredisce l’agente che lo tiene sotto tiro e, dopo averlo tramortito, si rifugia in un quartiere malfamato di Amburgo, presso un indirizzo fornitogli a tempo debito dall’agente Collins. In questo luogo, utilizzando il solito espediente del fazzoletto a tre punte, incontra una prostituta, dedita al bondage, che lo mette in contatto con  un dentista appartenente alla resistenza, al quale Eric fornisce la prova della propria identità sottoponendosi alla stessa radiografia al dente che gli era stata imposta al momento del patto iniziale con Collins.

Le due lastre combaciano perfettamente, e ora per Eric è previsto un lungo viaggio da clandestino verso Copenaghen dove incontrerà alcuni esponenti della resistenza danese che lo condurranno in Svezia. Durante il viaggio in treno, egli viene fatto scendere da alcuni anti-nazisti nella città danese di Tarp per evitare di essere arrestato da alcuni soldati tedeschi saliti a bordo.

A Tarp Eric riceve alcuni documenti falsi per l’espatrio insieme a una capsula di cianuro per procurarsi la morte in caso di cattura. Inoltre gli viene promessa la protezione da parte dei membri della resistenza locale. Tra di loro c’è però una talpa che segnala la sua presenza a un colonnello della Gestapo. Questi ha conosciuto Eric a Berlino e ne ha sempre diffidato. Adesso può fermarlo per strada e puntargli addosso una pistola. Eric e i suoi complici sembrano spacciati, ma a salvarli è un camion guidato da un anziano membro della resistenza che travolge i  militari nazisti e consente ai compagni di scappare in bicicletta, con l’aiuto di una moltitudine di ciclisti improvvisati che, ingombrando la strada, impediscono alle guardie di inseguire i fuggitivi.

Vestito a lutto, in compagnia di due bambini che si fingono suoi figli, Eric riesce a passare la frontiera. A Copenaghen egli apprende che, in Svezia, gli Alleati attendono con trepidazione il suo arrivo.

Il viaggio di Eric avverrà a bordo di un battello da pesca. Quando si accorge che a fargli compagnia potrebbe essere un esule ebreo gravemente malato, egli insiste con l’agente della Resistenza perché si decida a imbarcarlo nonostante i rischi in caso di controllo. Seguendo la lezione di moralità impartita da Marianne, Eric prova a identificarsi umanamente con quel rifugiato febbricitante e scosso da una tosse letale.

Quando vengono fermati da una motovedetta nazista, i marinai del battello provano a nascondere i due clandestini in un doppio fondo della stiva. Uno dei militari tedeschi scopre alcune tracce di sudore e una coperta marchiata dalla stella di David, ma poi si impietosisce quando apprende che l’uomo nascosto è gravemente malato, e decide di non denunciarlo ai colleghi. Il viaggio può continuare, ma Eric, una volta uscito dal nascondiglio, si accorge con raccapriccio che il clandestino ebreo, per non farsi scoprire, ha preferito soffocare tenendosi premuto un fazzoletto in bocca.

All’arrivo in Svezia, Eric trova ad accoglierlo colui al quale deve la sua odissea, il sornione agente Collins, e il fraterno amico ebreo che mostra di avergli perdonato il voltafaccia di un tempo. Per un attimo, a Eric sembra di scorgere nella nebbia l’amata Marianne. Ma è solamente un’illusione.

 

 

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